QUESTA È UNA RACCOLTA DI NOTIZIE E FATTI STORICI, ADATTA PER RICERCHE SCOLASTICHE E PER ARRICCHIRE IL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE.

TORQUATO TASSO: LA GERUSALEMME LIBERATA

Autore: Torquato Tasso
Lingua originale: italiano
Data di uscita: 1575
Genere: poema eroico, in 20 canti di ottave
Epoca storica: prima crociata (1096-1099)

LA TRAMA
Goffredo di Buglione comanda i crociati che, da sei anni in Terra Santa, assediano Gerusalemme senza riuscire a espugnarla. I più valorosi guerrieri cristiani sono Rinaldo e Tancredi: fra i saraceni, Argante e una donna in armatura d'uomo, Clorinda. La maga Armida mandata dal demonio, attira e cattura un gran numero di crociati; i saraceni stanno per prevalere. Rinaldo libera i prigionieri della maga; Goffredo di Buglione ordina l'assalto finale. Con il favore della notte, però, Clorinda e Argante incediano le macchine da guerra dei cristiani. Tancredi, che è innamorato di Clorinda, la affronta senza riconoscerla e la uccide. Si ricostruiscono le macchine con i legni presi da Rinaldo in un bosco incantato; i crociati muovono in forze contro le mura di Gerusalemme e finalmente la città viene conquistata.

IL PROTAGONISTA
Goffredo di Buglione (Godefroi de Buillon) è veramente esistito. Nasce a Baisy nel 1061 e muore a Gerusalemme nel 1100. Duca della Bassa Lorena è tra i primi nobili ad aderire alla crociata e, per procurarsi il denaro per la spedizione, nel 1095 vende le sue terre. Dopo la presa di Gerusalemme, Goffredo rifiuta il titolo di re e preferisce chiamarsi "difensore del Sacro Sepolcro". Nell'agosto 1099 Goffredo scende ancora in campo e sconfigge ad Ascalona l'armata degli egiziani. Muore poco temo dopo all'improvviso e si dice che sia stato avvelenato dai musulmani. Tasso fa di Goffredo un eroe "senza macchia e senza paura".

LA PROTAGONISTA
Clorinda è soprattutto un'immagine: bella, con le trecce bionde fra le pelli scure dei saraceni, chiusa in un'armatura bianca. Nel momento in cui progetta di incediare la torre di legno con la quale i crociati vogliono attaccare Gerusalemme, Clorinda viene a conoscere la verità delle sue origini. E' una cristiana. La guerriera sente però che deve seguire il suo destino. Dopo aver bruciato la torre è assalita da Tancredi. Il duello è all'ultimo sangue; quando sta per morire, Clorinda chiede di essere battezzata. Amara vittoria per Tancredi.

LA MORTE DI CLORINDA
Chiusa in armi "rugginose e nere" anzichè nell'armatura bianca, per non farsi vedere nell'attacco alla torre cristiana. Clorinda è rimasta sola nella campagna. E' notte. Mentre cerca di entrare in Gerusalemme arriva Tancredi. La spada batte contro la corazza, Clorinda si volta. "Che cosa porti", chiede, "tu che corri in questo modo?". Risponde Tancredi: "Guerra e morte".
Il cristiano scende da cavallo. Non riconosce il guerriero nemico che ha di fronte, vede solo che è a piedi, e vuole combattere ad armi pari. Nessuno parla più. Si gettano l'uno contro l'altra "come due tori gelosi e d'ira ardenti". Con i piedi piantati per terra, senza tentare schivate, calano furiosi colpi di spada; poi si colpiscono con gli elmi e gli scudi. Tre volte Tancredi tenta di rovesciarla; tre volte Clorinda si scioglie dall'abbraccio mortale. Riprendono a colpirsi: finalmente si fermano, appoggiandosi sul pomo della spada.
Hanno il fiato grosso. Tancredi sente che vincerà. E' ferito, ma il guerriero nemico gronda sangue. Vuol sapere con chi sta combattendo. Clorinda risponde sprezzante: non chiedermi niente; sappi soltanto che sono uno di quei guerrieri che hanno incendiato la torre cristiana. Tancredi è ripreso dall'ira. I colpi sono più deboli per la stanchezza. E' giunta l'ora fatale. La spada di Tancredi entra nel petto della guerriera, che cade.
"Amico, hai vinto, io ti perdono", mormora Clorinda. "Perdona anche tu alla mia anima, battezzami". Tancredi è sconvolto. Gli salgono le lacrime agli occhi; si toglie l'elmo e lo riempie d'acqua. Non ha ancora riconosciuto la sua vittima. Quando le sfila l'elmo resta folgorato. Recita la formula del battesimo; nel momento della morte Clorinda sembra trasfigurarsi. Sorride come se dicesse: "Si apre il cielo, io vado in pace". Si è spenta l'ultima stella della notte, nel chiarore del mattino il viso della guerriera si fa più bianco. Alza la mano nuda e fredda verso il vincitore. E' l'ultimo saluto. Rimane immobile, "e par che dorma".