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MARIA TERESA D'AUSTRIA

Quando ancora la parola "femminismo" non era stata inventata, Maria Teresa dovette superare molti ostacoli per affermare la sua condizione di donna. Il padre, l'imperatore Carlo VI, fece approvare una legge apposita - la Prammatica Sanzione - per stabilire che la figlia potesse salire al trono. Ciò non impedì che, alla morte del sovrano, vari principi austriaci e anche alcuni stranieri ne contestassero la successione. Nata nel 1717, Maria Teresa aveva allora 23 anni. Una notevole forza le veniva dal marito, Francesco Stefano di Lorena, che pur evitando di inserirsi nelle questioni di governo le diede utili consigli per gli affari finanziari e militari. Morto Francesco, nel 1765, la regina non si perse comunque d'animo. Aveva dovuto affrontare dure lotte contro uno dei re più temuti del suo tempo, Federico II di Prussia. In tutta una serie di conflitti, culminati nella "guerra dei sette anni" (dal 175 al 1763), l'Austria dovette cedere la regione mineraria della Slesia.

In seguito però Maria Teresa provvide a rafforzare le sue alleanze internazionali, dando in sposa la figlia Maria Antonietta al principe ereditario di Francia, il futuro Luigi XVI, e altre due figlie al re di Napoli e al duca di Parma. Il legame più forte fu comunque quello con Maria Antonietta, che la madre continuò ad influenzare anche quando, nel 1774, era diventata a sua volta regina. Certo Maria Teresa non avrebbe mai previsto che la Rivoluzione Francese, prima che finisse il secolo, avrebbe portato alla decapitazione sia di Luigi sia della consorte.

Conclusa la cruenta guerra dei sette anni, Maria Teresa si occupò quasi esclusivamente di politica interna. Trasformò l'amministrazione austriaca con intelligenti riforme, dando poteri non solo all'aristocrazia ma anche alla piccola nobiltà e, più tardi, ai cittadini privi di titoli. L'aumentare della sua potenza portò anche alla formazione di un esercito stabile, per la protezione non più delle singole città ma dell'Intero Stato. Ottennero condizioni migliori di vita anche i contadini, migliorò il sistema scolastico. Quando Maria Teresa, morendo nel 1780, lasciò il trono al figlio Giuseppe II, l'Austria era una delle maggiori potenze europee, destinata a ingrandirsi ulteriormente nel secolo successivo.

Cattolica rigorosa, che ebbe anche la tentazione di espellere gli ebrei dal suo regno, Maria Teresa fece sempre prevalere l'autorità dello Stato su quella del clero. In sostanza il suo governo mantenne un costante controllo sulle attività della Chiesa. Anche nella politica scolastica l'Austria ebbe un indirizzo laico, trasformando in particolare le università in istituti di Stato. Quando tuttavia le maggiori Corti europee chiesero provvedimenti contro i Gesuiti, la regina non si associò, limitandosi ad attendere le eventuali decisioni del Papa. Ma intervenne subito nel 1773, allorchè il pontefice Clemente XIV emanò il suo "breve" di soppressione. I beni dei Gesuiti vennero liquidati e destinati alla cura delle anime e all'insegnamento.

Fra il secolo scorso e il Novecento sono stati pubblicati quasi tutti i carteggi di Maria Teresa, che aiutano a capire sia la sua mentalità sia i sistemi di governo. Ne esce una figura di una gran dama, fiera delle proprie prerogative, prodiga di consigli: tutto sommato, però, una regina che non si rende conto dei pericoli che, in tutta Europa, stanno per correre le monarchie assolute. Particolarmente interessanti le lettere alla figlia Maria Antonietta, che morirà a Parigi sulla ghigliottina. Non è escluso che l'indifferenza di Maria Antonietta verso le condizioni del popolo francese derivino anche dall'insegnamento, troppo superficiale, della madre.

L'EPOCA
Nel diciottesimo secolo l'Austria riconquista l'Ungheria, partecipa a una delle tante spartizioni della Polonia, favorisce la potenza russa contro quella prussiana. I vari governi non riescono però a mettersi d'accordo in modo soddisfacente, per cui le reciproche gelosie, dopo la morte di Maria Teresa, favoriranno l'espansione napoleonica. In quegli anni la crescente ricchezza delle colonie europee nel Nordamerica - gli attuali Stati Uniti - portano a un regime crescente di cambi mondiali: e in prima linea si trova l'Inghilterra, dove comincia una vera e propria rivoluzione industriale. Più faticoso è invece lo sviluppo in Francia, dove l'eccessivo potere della nobiltà e il malcontento popolare aprono la strada per la rivoluzione. In questo irrequieto panorama, l'Austria è un pò un'isola a sè, che guada al proprio interno pur consolidando i confini. una politica accorta, che manterrà al riparo i sovrani viennesi anche nei decenni successivi.