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WOLFGANG AMADEUS MOZART

Ha composto il primo minuetto a 4 anni e la prima sinfonia a 8. Da bambino deliziava le corti europee esibendosi al violino e al pianoforte. Suonava con i guanti, con il naso o con la tastiera coperta da un tappetino. Riusciva anche a scrivere in carrozza: trasferiva le parti dei violini alle viole, dei clarinetti agli oboi. E tra un viaggio e l'altro sono nate pagine veramente indimenticabili.

Wolfgang Amadeus Mozart nacque a Salisburgo, in Austria, il 27 gennaio 1756. Non soltanto fu un bambino prodigio, ma uno dei più grandi musicisti della storia. Qualcuno dice il più grande.
In 35 anni di vita ha lasciato 626 composizioni, tra le quali 41 sinfonie, 21 opere, 20 concerti per pianoforte. E tutte, assicurano gli studiosi, sfiorano la perfezione.
Il padre Leopold, compositore al servizio dell'arcivescovo di Salisburgo, si accorse presto delle straordinarie doti di Wolfgang. Diventò il suo primo maestro: gli fece studiare il violino, il cembalo e l'italiano, che a quell'epoca era ancora la lingua della musica. Salisburgo, però, era troppo piccola per il talento del figlio. Leopold iniziò così un viaggio nelle principali città europee. A sei anni Wolfgang si esibì con la sorella Nannerì a Vienna davanti alla regina Maria Teresa.
Nel 1763 si trovava a Parigi, poi andò a Londra. Nel 1769 partì per l'Italia, dove visitò 13 città tra le quali Milano, Torino, Bologna e Napoli. A 14 anni, in una locanda di Lodi, compose il primo quartetto. Nel 1770, durante la Settimana Santa, Mozart e il padre si fermarono a Roma. A San Pietro ascoltarono il Miserere di Gregorio Allegri, una composizione per due cori a 9 voci del quale era vietata la pubblicazione. Wolfgang prese la carta pentagrammata e, tra lo stupore generale, lo trascrisse a memoria, nota per nota.

Dopo altri due viaggi, Mozart tornò a Salisburgo dove ebbe l'incarico di "Maestro dei concerti di corte". Con gli anni, però, diventò sempre più insofferente al lavoro di routine, alle dipendenze di un principe, e per di più in provincia.
Nel 1781 seguì l'arcivescovo a Vienna, città ricca, cosmopolita, che accoglieva i musicisti di tutta Europa. Quando l'arcivescovo ripartì per Salisburgo, Wolfgang si rifiutò di seguirlo: sentiva che la capitale austriaca gli poteva assicurare un futuro da libero artista.

Mozart aveva 25 anni. Era già celebre e, grazie alle lezioni e alle serate a pagamento (le "accademie" durante le quali eseguiva proprie musiche), aveva un buon tenore di vita. Abitava in una bella casa del centro (oggi trasformata in museo), con 4 stanze, soffitti decorati e pavimenti di legno. In questa piccola reggia Mozart invitò il musicista Franz Joseph Haydn ad ascoltare 3 nuovi quartetti. Al termine del concerto, Haydn confidò al padre di Wolfgang: "Suo figlio è il più grande compositore che io conosca".

Ma fu proprio al culmine del successo che Mozart cadde in disgrazia. Nel 1786 mise in scena Le nozze di Figaro, storia di un barbiere da quattro soldi che sbeffeggia un conte. Era un'opera troppo irriverente per quell'epoca. Venne allontanato dagli ambienti aristocratici. Si ritrovò senza allievi, lo accusarono di non pagare i debiti di gioco. Come unico lavoro gli rimase la composizione di musiche d'intrattenimento (chiamate Divertimenti e Serenate). Intanto nel resto d'Europa, soprattutto a Praga (dove il Don Giovanni debuttò con enorme successo), era stimato e applaudito. A Vienna, invece, faticava a sbarcare il lunario. Iniziò a lasciarsi andare, a fare vita disordinata.

All'inizio del 1791 la salute peggiorò. Mozart era solo, la moglie era a Baden, l'amico Haydn a Londra. Era in ristrettezze economiche: i mobili finirono uno dopo l'altro al monte dei pegni. Eppure riuscì a creare i capolavori della maturità:  Il flauto magico, il Concerto per clarinetto, il Requiem, che però non riuscì a finire.

Mozart si aggravò e morì all'alba del 5 dicembre 1791. Il giorno dopo la bara venne trasportata al cimitero viennese di San Marco: funerale di terza classe e sepoltura in una fossa comune. Non c'erano nè parenti, nè amici e neppure la vedova. Nessuna commemorazione. Solo poche righe su un giornale: "E' morto Wolfgang Amadeus Mozart. E' stato autore di buone musiche".