QUESTA È UNA RACCOLTA DI NOTIZIE E FATTI STORICI, ADATTA PER RICERCHE SCOLASTICHE E PER ARRICCHIRE IL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE.

ERNEST HEMINGWAY: PER CHI SUONA LA CAMPANA

Autore: Ernest Hemingway
Lingua originale: inglese-americano
Data di uscita: 1940
Genere: romanzo storico
Epoca: guerra civile in Spagna ( 1935)

L’AUTORE
Alto e grosso, con un fisico da pugile, Ernest Hemingway è stato uno degli scrittori americani più letti e ammirati in questo secolo. Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale, anche sul fronte italiano dove rimase ferito, ebbe una intensa attività giornalistica, nel suo Paese e a Parigi. Frequentò molti famosi autori, come Scott Fitzgerald: la “generazione perduta”, come più tardi furono definiti. Il suo primo grande successo, Il sole sorge ancora, è del 1926, quando l’artista aveva appena 27 anni. Poi Addio alle armi, ambientato in Italia, Verdi colline d’Africa (famosa la sua passione per la caccia grossa), Avere e non avere, numerosi racconti di grande bellezza e, nel 1940, Per chi suona la campana. Nel ‘56 Il vecchio e il mare gli valse il premio Nobel: ma ormai Hemingway era stanco e soffriva di depressioni. Si uccise nel 1961 con un colpo di fucile.

LA TRAMA
Durante la guerra civile spagnola, un giovane professore americano si unisce alle bande che lottano contro i falangisti del generale Franco. Conosce perfettamente la lingua, crede nelle idee di libertà. Non è però un illuso. Sa che anche tra gli antifascisti ci sono figure dubbie: Marty, il fanatico per il quale ordinare un’esecuzione è cosa normale; il campesino (contadino) che usa i medesimi, spietati metodi degli avversari. Ma Robert Jordan, l’americano, pensa che alla fine i comunisti capiranno i valori democratici. E comunque la prima esigenza è di fermare le truppe di Franco.

Nella sua vita fra le montagne, Robert conosce Maria, che ha subìto violenze dai falangisti: una ragazza bella e smarrita, che fatica a ritrovare un’identità. Un altro personaggio vivissimo è Pilar, una zingara che impone a tutti il suo carattere pieno di forza. A capo dei partigiani è Pablo, che un pò pensa di utilizzare Jordan, un pò lo considera come un intruso. L’americano è un esperto di esplosivi, e a valle c’è un ponte da far saltare. Non è un’azione decisiva per le sorti della guerra, ma almeno il nemico avrà qualche problema in più.

Mentre si prepara l’attentato, fra Robert e Maria nasce un amore intenso e tanto più appassionato perchè, come temono entrambi, privo di un futuro. Pilar guarda la coppia con simpatia, gli altri con diffidenza. Ma è il momento di agire. Non conta più il cinismo dei politici i quali, da una parte e dall’altra, fanno pagare prezzi terribili alle popolazioni civili. Ormani c’è solo da combattere. Il ponte viene fatto crollare con la dinamite, i falangisti sono costretti a fermarsi. Ma la banda deve ancora attraversare un terreno aperto, sotto il tiro nemico. Tutti riescono a passare, solo Jordan resta ferito. Non può muoversi, sa che se verrà fatto prigioniero lo aspetta la tortura. Così convince Maria ad allontanarsi con gli altri e, da solo, protegge gli amici con le sue ultime pallottole. Il suo sacrificio è valso a qualcosa.

I PROTAGONISTI
Robert Jordan
Non è il solito idealista americano, figura sulla quale si è spesso esercitata l’ironia di scrittori come Graham Greene. Vede tutti i complicati aspetti della realtà, e molti lo disgustano. Ma, come lo stesso Hemingway, sa due cose: bisogna impegnarsi e, una volta fatta una scelta, bisogna portarla avanti sino in fondo. Così Robert, anche se si innamora di Maria, anche se non gli piacciono alcuni uomini della sua banda, pensa essenzialmente al ponte da far saltare. Ha scritto  il poeta John Donne: se muore un uomo, la sua perdita riguarda l’intero genere umano. “Per cui non domandare mai per chi suona a morto la campana, suona anche per te”. Quando sente che è arrivata la sua ora, Robert non si tira indietro.

Maria
Travolta dalla ferocia della guerra, convinta che si debba combattere ma logicamente impaurita, Maria spera fino all’ultimo che Robert si salvi. Fra le tante azioni militari, tra la ferocia degli uomini, il suo pensiero costante è per lo straniero che ha cambiato la sua povera vita. Ma sa che le cose sono più forti di lei, e non possono essere cambiate. Quando Jordan resta da solo a difendere la ritirata della banda, Maria si dispera ma non si stupisce. La campana ha suonato anche per lei.

Pilar
Rustica e beffarda, ma con una segreta vena di umanità, la zingara Pilar sa mettere in riga i più duri guerriglieri, i quali temono la sua autorità e anche la sua lingua. Parla e agisce come un uomo, imponendosi anche a un mezzo selvaggio come è Pablo. Nobile e plebea, sdegnosa e capace di grandi affetti, Pilar è la Spagna.