QUESTA È UNA RACCOLTA DI NOTIZIE E FATTI STORICI, ADATTA PER RICERCHE SCOLASTICHE E PER ARRICCHIRE IL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE.

FRIULI-VENEZIA GIULIA: LA GRAPPA

I friulani la chiamano sgnapa, i veneti graspa, i piemontesi branda, i sardi abba ardente o filu ferru: è la grappa, un liquore tutto italiano, ma diventato ormani famoso e apprezzato in tutto il mondo. Si potrebbe definire un liquore popolare o povero, perchè viene prodotto con le vinacce, cioè con i grappoli d’uva già pigiati. Un tempo si beveva d’inverno in campagna e in montagna per scaldarsi, data al notevole gradazione che il liquore raggiunge (45 gradi), ora si offre anche nei salotti eleganti delle grandi città. I più famosi e tradizionali bevitori di grappa sono gli alpini, che con essa si aiutavano per affrontare i disagi e il gelo delle marce e degli appostamenti in montagna durante le guerre. Risulta, però, che la grappa sia stata offerta agli invitati di nozze dell’attuale regina d’Inghilterra e si sa che lo scrittore Ernest Hemingway la lodò più volte.

La grappa cambia gusto a secondo del tipo di uva da cui è ricavata: quella friulana è particolarmente apprezzata perchè robusta e profumata. Il segreto della sua qualità sta tutto nella distillazione, un’arte antica già nota ai Greci e ai Romani. Le vinacce vengono messe dentro una caldaia. In un’ora si distillano circa 7 litri di alcol per 1 quintale di vinacce. Dapprima esce la cosiddetta testa, la parte peggiore e dannosa alla salute perchè ricca di acido metilico. Poi, per circa 40 minuti, esce il cuore, la parte migliore. Infine la coda, anch’essa non utilizzabile. Gli intenditori dicono che la grappa va prodotta nel luogo stesso in cui matura l’uva che si utilizza, perchè nel trasporto le vinacce perdono sapore. Perciò i migliori produttori si trovano nelle zone ad alta produzione vinicola.

La legge italiana impedisce agli agricoltori di utilizzare le proprie vinacce per fare in proprio la grappa. La distillazione deve avvenire secondo rigide norme burocratiche e fiscali. Nasce così il fenomeno della grappa da fattoria, un tipo particolare di acquavite prodotta da artigiani distillatori che utilizzano esclusivamente le vinacce di una sola azienda agricola. In questo modo il contadino rispetta il divieto imposto dalla legge, ma nello stesso tempo è sicuro di vendere, accanto al proprio vino, la grappa ottenuta soltanto dalle sue graspe.

In Friuli, la nascita della grappa si fa risalire al 1897, in località Percoto, a pochi chilometri da Udine. Qui i distillatori Nonino avrebbero prodotto la prima e più celebre grappa da monovitigno, cioè da un solo vitigno. Questa grappa, prodotta tuttora e venduta a prezzi piuttosto alti, proprio per la sua straordinaria qualità, viene prenotata anni prima che sia prodotta e, finita la distillazione, è già esaurita.

Accanto a questa grappa, ne vengono prodotte altre, sempre nel pieno rispetto della genuinità e della tradizione, come quella di Ribolla, di Schioppettino, di Pignolo, di Fragolino e così via. L’importante è che tutta la materia prima sia rigorosamente friulana.