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TOSCANA: IL VINO

Olivi, cipressi e vigneti caratterizzano il paesaggio delle colline toscane. Ville, casolari, paesi e piccoli poderi sono sparsi qua e là. Una delle zone più famose dal punto di vista agricolo è quella delle colline del Chianti, a sud di Firenze, dove si produce l’omonimo vino, la cui produzione è tutelata da appositi consorzi. E’ un vino rosso, dal profumo intenso e dal sapore asciutto, di colore rubino che tende all’arancione con l’invecchiamento. Nasce dalle uve dei vitigni sangiovese, canaiolo, trebbiano e malvasia, coltivati in determinate zone della Toscana, situate al centro della regione, ciascuna nota con un nome diverso secondo le disposizioni del ministero dell’Agricoltura. Viene prodotto con una particolare tecnica enologica, chiamata “governo”, che consiste nel far rifermentare il vino nuovo aggiungendo uva fresca, ammostata. Questo particolare procedimento lo rende più raffinato.

Secondo la tradizione, già nel XV secolo i vini del Chianti erano considerati pregiati e serviti nei banchetti importanti. Rimase per secoli il “vino dei principi”, ma ad un certo punto si dovettero porre dei limiti alle zone che erano autorizzate a denominarlo Chianti, perchè quello in circolazione era davvero troppo rispetto alla produttività delle colline toscane, piuttosto aride e impervie. Così un editto granducale riservò la denominazione al Carmignano. Più tardi, nell’800, Bettino Ricasoli ne definì la composizione: 70 per cento di Sangiovese, 15 di Malvasia, 15 di Canaiolo.

Pur essendo noto in tutto il mondo, il Chianti incontra in particolare il gusto di francesi e americani. Questi ultimi, negli anni Trenta, per aggirare il protezionismo che proibiva la vendita di alcolici, lo fecero passare per ricostituente.

I vini del Chianti non sono gli unici prodotti in questa regione. Molto apprezzati sono anche i vini dell’isola d’Elba, il Vino Nobile di Montepulciano, il Brunello di Montalcino, la Vernaccia di San Gimignano, il Bianco Vergine della Valdichiana e il Vinsanto. C’è soltanto l’imbarazzo della scelta. Nessuna difficoltà per i palati più esigenti che vogliano accompagnare con un buon bicchiere le specialità della cucina toscana, semplice e saporita: la famosa bistecca alla fiorentina (che dovrebbe pesare almeno nove etti), la ribollita, lo stracotto di bue, il cacciucco di pesce o le triglie alla livornese, il Panforte di Siena, i berlingozzi di Pistoia e il marzapane di Pietrasanta.