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SEGNI DELLO ZODIACO: SAGITTARIO

Dal 23 novembre al 21 dicembre ci si trova, secondo gli astrologi, nel segno del Sagittario. Di fatto gli astri, nel periodo che va dal 29 novembre al 17 dicembre, mostrano l’allineamento Terra-Sole-Costellazione dell’Ofiuco. Quindi i nati in questo periodo sono degli “orfani” astrologici, perchè negli oroscopi non si parla assolutamente dell’Ofiuco.

Nella Costellazione dello Scorpione, si narra del fatale e letale incontro fra il gigante Orione e il terribile aracnide velenoso.
Evidentemente la misera fine del grande cacciatore non poteva rimanere impunita. Così, nel sesto secolo avanti Cristo, un certo Cleostrato di Tenedo disegnò la figura zodiacale del Sagittario che, anche se non appartiene a particolari storie mitologiche, è sistemato in cielo in modo da scoccare le sue frecce proprio contro lo scorpione.
Secondo una tradizione militaresca, la costellazione del Sagittario vuole celebrare l’invenzione dell’arco e delle frecce.

Nel Sagittario, che alle nostre latitudini è molto basso sul l’orizzonte, non brillano stelle di grande luminosità, anche se questa è la zona più luminosa della Via lattea.

L’”alfa Sagittarii”, o Rukbat (dall’arabo “Ginocchio dell’arciere”, è cento volte più luminosa del Sole e dista da noi 250 anni luce.

Altre stelle “arabe” sono la “gamma Sagittarii”, o Alnasi (“Punta della freccia”), e “lambda Sagittarii”, o Kaus (“L’arco”).

La stella più luminosa della costellazione è “eta Sagittarii” che si trova a 140 anni luce dalla Terra.

In prossimità delle stelle che costituiscono l’arco del Sagittario vi sono molti ammassi stellari e nebulose, in gran parte osservabili con piccoli telescopi.

In direzione del Sagittario si trova il centro della nostra Galassia.
Gli ammassi stellari che appaiono numerosi nella Costellazione del Sagittario sono di due tipi: del tipo “aperto”, cioè associazioni di stelle il cui numero varia dalle dodici alle centoventi unità; oppure del tipo “globulare”, in cui è praticamente impossibile distinguere la quantità di stelle che li compongono. Si calcola che in quest’ultimo tipo di ammassi si trovino dalle 50 mila ai 50 milioni di stelle.

Nel Sagittario troviamo alcune nebulose bellissime da osservarsi al telescopio. La più nota è, senza dubbio, la M20, o “Nebulosa trifida”, così chiamata per la sua particolarissima forma a tre lobi.
E’ interessante notare, in questa nebulosa, che la parte superiore è illuminata per “riflessione” da una grande stella, un pò come la Terra e i pianeti vengono illuminati dal Sole; mentre la parte inferiore è illuminata per “eccitazione” da un sistema di stelle multiple, che causano un fenomeno di fluorescenza simile ai nostri tubi al neon. Nella trifida si trovano alcune piccolissime macchie scure, o globuli, che, secondo gli astronomi, sono stelle sul punto di nascere.

Potremmo quindi dire che questa nebulosa è una vera e propria incubatrice stellare.
La più brillante delle nebulose presenti nel Sagittario è la M17, detta anche “Nebulosa omega”.