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LA NASCITA DEL CINEMA IN ITALIA

Nato a Parigi nel dicembre 1895, allorché i fratelli Lumière diedero inizio a regolari proiezioni, il cinematografo si diffuse in breve tempo anche in Italia, dove, benché si proiettassero soprattutto i film francesi dei Lumière, si avviò subito una produzione nazionale.

Al 1896 risale una delle prime modeste pellicole, L’arrivo del treno alla stazione di Milano, del milanese Italo Pacchioni; degli anni seguenti sono opere come Manovre degli Alpini al colle della Ranzola e La prima corsa automobilistica: Susa-Moncenisio, prodotte nel 1904 dal fotografo torinese Arturo Ambrosio e realizzate da Roberto Omegna, in seguito grande documentarista.

Del 1905 è La presa di Roma di Filoteo Alberini, tra i primi direttori (registi) di film italiani, che nel 1895 aveva brevettato un apparecchio cinematografico affine a quello dei Lumière.

Richiamandosi al modello francese dei Lumière, e non certo a Georges Meliès, da alcuni critici considerato il vero creatore dello spettacolo cinematografico per aver saputo fondere maestria tecnica e fantasia, il primo cinema italiano si proponeva la pura riproduzione della realtà ed era proprio il suo carattere realistico a meravigliare il pubblico.

Sedi della nuova industria cinematografica furono inizialmente Roma, dove Alberini fondò nel 1905 la prima casa cinematografica italiana, divenuta nel 1906 la CINES, e Torino, dove il primo stabilimento fu fondato da Ambrosio nel 1906.