QUESTA È UNA RACCOLTA DI NOTIZIE E FATTI STORICI, ADATTA PER RICERCHE SCOLASTICHE E PER ARRICCHIRE IL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE.

LA BIBLIOTECA ITALIANA

La rivista mensile “Biblioteca italiana” nacque a Milano per iniziativa del conte Heinrich von Bellegarde, governatore della Lombardia e luogotenente del viceré fino al marzo del 1816, impegnato a creare intorno all’Austria il consenso degli ambienti intellettuali italiani. Originariamente Bellegarde aveva pensato di affidarne la direzione a Ugo Foscolo, la figura di maggior prestigio fra i letterati italiani, facendo leva sull’ostilità manifestata dal poeta veneziano nei confronti della politica napoleonica. Dopo il rifiuto di Foscolo, che alla collaborazione con gli austriaci preferì la via dell’esilio, e quello successivo di Vincenzo Monti, che declinò l’incarico dopo alcuni mesi di lavoro, Bellegarde nominò direttore Giuseppe Acerbi, diplomatico, viaggiatore e geografo, che divenne l’uomo di fiducia del governo austriaco.

Il primo numero apparve nel gennaio del 1816. Le pubblicazioni sarebbero proseguite, con rigorosa scadenza mensile, fino al 1840, quando la rivista assunse il nuovo titolo di “Giornale dell’Istituto regio lombardo di lettere e arti” con cui continuò a uscire fino al 1859. Vi collaborarono alcuni dei più illustri letterati del tempo, da Vincenzo Monti a Pietro Giordani. Finanziata, anche in modo diretto, dalle casse dello Stato, la rivista riuscì a raggiungere e a mantenere la ragguardevole cifra di oltre 700 abbonati. Secondo il programma iniziale, essa avrebbe dovuto accogliere le aspirazioni di una cultura “moderna”, al di sopra delle frontiere nazionali, ma dietro le dichiarazioni ufficiali si nascondeva l’obiettivo non meno importante di mostrare i vantaggi che derivavano alla Lombardia dall’appartenenza all’impero asburgico.