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ISAAC NEWTON

Isaac Newton nacque nel 1642 in un piccolo villaggio del Lincolnshire, in Inghilterra. A dodici anni il giovane Newton, per frequentare la scuola che si trovava distante, prese alloggio presso un farmacista. Questi incoraggiò il ragazzo nel suo “hobby” preferito: costruire con le proprie mani modellini di vari oggetti. Newton era talmente dotato da riuscire a costruire una riproduzione funzionante di un mulino a vento, oltre a orologi ad acqua, meridiane, aquiloni, lanterne e altro.

Frequentò l’Università di Cambridge, dove si laureò nel 1665, anno in cui, a causa di una terribile epidemia di peste, si dovette ritirare in campagna per circa diciotto mesi. Durante questo periodo Newton gettò le basi di tutte le sue scoperte più importanti.
Tornato a Cambridge nel 1667, come docente di matematica, si dedicò al tempo stesso a studi di ottica, costruendo con le proprie mani tutto quanto gli occorreva (lenti, prismi ecc.). A questo periodo risale la scoperta che la luce bianca contiene tutti i colori dell’arcobaleno.

Nel 1687 fu pubblicata la sua opera più importante, scritta in latino, i Principia (il titolo completo è Phylosophiae Naturalis Principia Mathematica, cioè “Principi matematici della filosofia naturale”, nome con cui all’epoca veniva definita la fisica). A giudizio di molti scienziati si tratta del più grande testo scientifico che sia mai stato scritto.

In esso Newton enuncia le leggi del moto e della gravitazione universale, fornisce la dimostrazione matematica delle leggi di Keplero che descrivono le orbite dei pianeti intorno al Sole, elabora le leggi del pendolo, descrive i movimenti dei corpi, i moti dei satelliti di Giove e di Saturno, i moti della Luna, spiega come calcolare la massa del Sole e dei pianeti partendo dalla massa della Terra (calcola tra l’altro la densità media della Terra che egli dice compresa tra 5 e 6 grammi per centimetro cubo, avvicinandosi molto al valore reale); giunge anche alla conclusione che la Terra debba essere appiattita ai poli e leggermente rigonfia all’equatore, spiega il fenomeno delle maree sostenendo che sono prodotte dell’attrazione combinata del Sole e dalla Luna.

Nel 1704 pubblicò in inglese la sua grande opera sulla luce, Opticks, nella quale descrisse il comportamento della luce, ricorrendo a molti esperimenti, e spiegò i colori dei corpi illuminati e dell’arcobaleno.

Nel 1711 pubblicò Analysis, un trattato di matematica sul calcolo differenziale.

Morì nel 1727. Venne sepolto all’interno dell’Abbazia in Westminster e gli fu eretto un imponente monumento. Newton è riconosciuto ancora oggi come uno dei più grandi geni dell’umanità e viene considerato il vero fondatore della scienza moderna.