PIOTR ILIJC CIAIKOVSKI
1840
Nasce in Russia, in una cittadina dei monti Urali dove suo padre è ingegnere minerario. La madre, di origini francesi, lo avvia allo studio del pianoforte.
1850
Si trasferisce con la famiglia a San Pietroburgo e là per volere del padre frequenta una Scuola di Giurisprudenza.
1859
Trova un impiego presso il Ministero della Giustizia, ma sente che la sua vera vocazione è quella musicale.
1861
Inizia a frequentare i corsi della Società Musicale Russa di San Pietroburgo destinata a diventare l’anno seguente un vero e proprio Conservatorio.
1865
Si congeda dal Conservatorio musicando come saggio conclusivo l’Ode alla gioia di Schiller, già utilizzata, fra tanti, anche da Beethoven.
1866
Si trasferisce a Mosca per occupare una cattedra di armonia nel Conservatorio. Scrive la sua Prima Sinfonia, sottotitolata “Sogni d’inverno”.
1867
Entra in relazione con Milij Balakirev, il leader del “Gruppo dei Cinque” e viene da lui spronato a scrivere vari lavori, fra cui la “fantasia sinfonica” Romeo e Giulietta.
1875
Compone il Primo Concerto per pianoforte e orchestra.
1876
Scrive il balletto Il lago dei cigni
1877
Dopo il fallimento del suo matrimonio, conosce una ricca vedova, Nadeshda von Meck, dalla quale riceve stima, fiducia e sostegno economico: i due continueranno a frequentarsi quasi esclusivamente per via epistolare. Scrive la Quarta Sinfonia.
1878
Fa rappresentare l’Eugenio Onieghin e crea il suo unico Concerto per violino e orchestra. Compie un lungo viaggio in occidente, visita fra l’altro Firenze e Roma, dove scrive il Capriccio italiano.
1885
Scrive il poema sinfonico Manfred.
1889
Crea il balletto de La bella addormentata.
1890
Compone e rappresenta l’opera La dama di picche.
1891
Inizia a comporre il balletto Lo schiaccianoci. Si reca in America per dirigere le sue musiche. Ma anche questo viaggio non lo libera dalle crisi depressive che lo hanno sempre assillato e che continuano a influenzare il carattere della sua musica.
1893
Muore a San Pietroburgo, poco dopo aver ultimato e presentato la Sesta Sinfonia intitolata “Patetica”.
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